La Rai ha potenziato l’offerta delle reti di Rai Cultura per supportare la didattica a distanza. Una grande lezione da un’azienda pubblica che ha contribuito all’istruzione di un’intera generazione.
In questo momento di grande emergenza, è sempre più evidente quanto il Servizio Pubblico sia indispensabile e prezioso per un Paese che si dica democratico. Ne stiamo avendo un esempio anche con il Sistema Sanitario Nazionale (qui andrà il link al pezzo).
Noi lo abbiamo sempre sostenuto, non a caso una delle prime battaglie del MoVimento ha riguardato proprio il referendum per mantenere pubblico il servizio di distribuzione dell’acqua corrente (a proposito, qui trovate un articolo importante con tutti gli aggiornamenti sulla nostra lotta per l’acqua pubblica, il più prezioso bene comune dato ahimè troppo per scontato).
Coronavirus: cosa sta facendo la RAI
Dà grande soddisfazione quindi vedere che anche la RAI stia dando un grande contributo all’emergenza per il coronavirus. Dalla settimana scorsa infatti ha potenziato l’offerta di programmi didattici e di approfondimento. Lo stesso vale per l’informazione: vista la chiusura di molti programmi e talk show, le reti generaliste della Rai stanno rafforzando i servizi di informazione, tg nazionali e regionali, proponendo anche gli interventi di RaiNews24 su ogni rete per garantire aggiornamenti costanti.
A questo proposito, in qualità di capogruppo in Commissione Vigilanza e insieme ai membri del M5S, ho chiesto all’Amministratore Delegato Salini particolare attenzione nell’assicurare che all’interno delle diverse trasmissioni siano invitati ad intervenire soltanto esperti riconosciuti della materia, come epidemiologi o virologi, per evitare il diffondersi di informazioni distorte o fuorvianti riguardo la pandemia del coronavirus. L’abbiamo ritenuta una premura doverosa vista la bolgia mediatica e la mole di informazioni non sempre attendibili che nelle settimane scorse hanno invaso tutti i media e i social network.
Credo fortemente nella missione del servizio pubblico e sono felice della rapidità con cui la RAI ha riorganizzato la sua – davvero ricchissima – offerta per far fronte all’emergenza. D’altronde è stata una delle prime vocazioni del nostro Servizio Pubblico RadioTelevisivo. Avrete sicuramente sentito parlare di due programmi storici quali “Telescuola” negli anni ‘50, un vero e proprio corso di istruzione sostitutivo dedicato a ragazzi residenti in località prive di scuole secondarie, e di “Non è mai troppo tardi” negli anni ‘60, un corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta.
Sul sito di Rai Cultura (conosciuta ancora ai più col vecchio nome di Rai Educational), a cui fanno capo i canali Rai 5, Rai Scuola e Rai Storia, c’è una pagina dedicata, Speciale Scuola 2020, che aggrega tutti i contenuti dedicati alla scuola e al supporto della didattica di questi giorni.
Rai Cultura: ecco cosa vedere
Penso valga davvero la pena farne una veloce carrellata, perché le proposte sono tantissime!
Già dal 9 marzo sono disponibili online 10 puntate di Scuola@casa, format di approfondimento sull’insegnamento a distanza pensato per docenti, genitori e studenti, e per attivare la didattica a distanza.
Rai Scuola (canale 146), che vanta già un’offerta ricchissima di contenuti, ha aggiunto al normale palinsesto 5 ore di trasmissione articolate per materia, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14, con replica al pomeriggio, dando grande spazio anche alle materie scientifiche e allo studio dell’inglese.
Rai Storia (canale 54), da lunedì 16 marzo dalle 15 alle 18.30, trasmette ogni giorno fino al venerdì “Viva la Storia”, “Cronache dall’Antichità”, “1939-1945: la Seconda Guerra Mondiale” e “L’Italia della Repubblica”.
Su Rai 5 (canale 23) invece trovano spazio le arti: da lunedì 16 marzo, alle 16:00, un ciclo teatrale dedicato a Pirandello; alle 18:00, uno spazio dedicato a Opera, balletto e musica colta e, alle 20:00, si chiude con “L’altro ‘900” che racconta la nostra letteratura del “secolo breve”.
Il dopo emergenza
Anche le reti generaliste contribuiscono: Rai 2 dedica la mattinata ai cartoon per i più piccoli, aggiungendo poi il nuovo programma di divulgazione culturale “La Porta segreta”, condotto da Giovanni Muciaccia, e i migliori documentari di BBC e ZDF sul mondo animale.
Per non parlare delle numerose possibilità date dai tanti canali tematici e soprattutto da Rai Play, contenitore gratuito di film, fiction, intrattenimento e in generale delle teche Rai.
Mi auguro davvero che anche per la RAI, come per gli altri servizi pubblici, questa drammatica esperienza diventi lo sprone a riconnettersi con il senso profondo della propria missione. La RAI è e deve rimanere pubblica, è e deve rimanere al servizio dei cittadini, non di interessi politici o di profitto. Teniamolo a mente anche quando arriveranno tempi migliori.
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